La Gazzetta dello Sport - 06.11.200.pdf

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Venerdì 6 novembre 2009 1 e
Redazione di Milano Via Solferino 28 - Tel. 026339 Redazione di Roma Piazza Venezia 5 - Tel. 06688281
Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano Anno 113 - Numero 263
L’INTERVISTA IL BRASILIANO: «IL MILAN NON RISCHIA CON TRE PUNTE»
Lui, Diego e Sneijder
Ronaldinho: «Voglio
giocare fino a 40 anni»
I MAGNIFICI TRE
di LUIGI GARLANDO
Nell’ultimo turno di Champions
abbiamo raccolto 4 punti in più delle
inglesi e 6 in più delle spagnole. Diego,
Ronaldinho e Sneijder hanno brillato. I
due dati (boom italiano, trequartisti
show) sono in rapporto? Facile. In
Europa paga la qualità.
«Pato diventerà il più forte di tutti. Non prendo in
considerazione l’ipotesi di vedere il Mondiale in tivù»
Pagine 8-9 BOCCI
Ronaldinho, 29 anni
SEGUE A PAGINA 6
SUPER INTER
E adesso dove può arrivare?
EUROPA LEAGUE
Roma e Genoa
i gol del cuore
Lazio giù (4-1)
MAGO
I giallorossi rimontano il Fulham
(2-1). Grande Genoa: da 2-0 a 2-2
col Lilla, al 92’ Sculli fa il 3-2.
Batosta Lazio: al 4’ espulso Baronio,
al 15’ il Villarreal di Rossi è già 3-0
MOU
Giuseppe Sculli, 28 anni, ha
segnato il gol-vittoria del
Genoa al 47’ della ripresa AP
Pagine 18 e 19
PARATE D’ORO
Fa la squadra e poi la ribalta. E non
solo a Kiev: una sua specialità.
Moratti ci crede: «Vincere a
Barcellona, perché no?»
Juve: 10 punti in più
con i miracoli di Buffon
Pagine 10-11 BRAMARDO e CURINO
DOPO IL DEBRECEN
Fiorentina, gioia a metà
Mutu sta un mese fuori
Pagine 2-3-5 CECERE, GRAZIANO e TAIDELLI
Pagina 12 DALLA VITE
IL ROMPI PALLONE
w
L’EVENTO BERLINO, VENT’ANNI DOPO
DOMANI SPORTWEEK
QUI REAL ESCLUSO L’INTERVENTO
Germania, lo sport ricorda
quando cadde il Muro
Ecco chi fa
vincere Vale
Ronaldo, ripresa lenta:
rientrerà a dicembre
di Gene Gnocchi
Lippi ha deciso. Per il Mondiale
convocherà tutti i tifosi che
hanno fischiato Cassano.
Pagine 38-39 ANGIONI, GREGORI, MERLO e NARDUCCI
CON LA GAZZETTA
Pagina 15 RICCI
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R 2
VENERDÌ 6 NOVEMBRE 2009
LA GAZZETTA DELLO SPORT
PRIMO PIANO
Prove tecniche di
vincere pure
a Barcellona»
Il presidente non vuole attendere il Rubin per
chiudere la qualificazione: «Russi pericolosi»
Massimo Moratti, 46 anni, è diventato proprietario dell’Inter nel 1995 LAPRESSE
MIRKO GRAZIANO
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
un caso, che il giorno dopoMas-
simoMoratti esalti prima di tut-
to «il gruppo, il suo straordina-
rio carattere. E’ stata la vittoria
della squadra, maturata nel
modo giusto, in maniera entu-
siasmante, dopo un secondo
tempo spettacolare». E quindi
è stata «anche la serata di Mou-
rinho, che di questo gruppo fa
parte, e che è statomolto bravo
a Kiev». Una pacca sulle spalle
in più, poi, per aver reso ulte-
riormente significativo il cente-
nario dalla nascita di papà An-
gelo, l’uomo che creò la Gran-
de Inter. «Sì, lo prendo come
un regalo della mia squadra.
Devo ringraziare tutti, perché
è stata una cosa bellissima, an-
che come famiglia ci ha riempi-
to di gioia».
s
tempo così spettacolare».
IL 24 SFIDA DECISIVA AL CAMP NOU
gazzetta.it
Acquolina Barça Ora, all’Inter
basterà battere il Rubin Kazan
nell’ultima giornata per appro-
dare agli ottavi, «ma i punti ne-
cessari possiamo farli anche a
Barcellona», dice a petto in fuo-
ri il presidente. Orgoglioso di
essere in testa «inun girone du-
ro, l’avevo detto in tempi non
sospetti. Basta vedere ciò che il
Rubin ha fatto contro il Barça.
Sono campioni di Russia, dun-
que una grande squadra, da ri-
spettare. Sarà difficile anche
per noi affrontarla a San Siro».
MILANO d Una squadra mai do-
ma, e la solidità morale che da
qualche stagione l’Inter mostra
in campo nei momenti di gran-
de difficoltà è la vittoria più bel-
la del Moratti dirigente. Non
più acquisti tutto istinto e pas-
sione, precedenza all’uomo,
che naturalmente deve andare
di pari passo con il talento, la
personalità e la forza atletica.
In questo, il d.t Branca è un’otti-
ma sponda per il numero uno
di Palazzo Durini. La ricetta è
semplice, quanto antica: «edifi-
cio» fondato su un gruppo stori-
co di fedelissimi, visceralmen-
te legati alla causa nerazzurra,
gente da consultaremagari an-
che in fase di mercato, per indi-
viduare le professionalità mi-
gliori e azzerare il pericolo di
imbattersi in eventuali «so-
prammobili». Anche così sono
nate le ideeMilito, ThiagoMot-
ta, Lucio, Sneijder ed Eto’o.
PLATINI
E L’INTER
Eliminato dall’Inter?
Ibra teme la superbeffa
«Bisogna
leggere
l'intervista con
attenzione»:
così Michel
Platini sulla
polemica a
distanza con
l'Inter. Il
presidente
dell'Uefa aveva
inserito il club
nerazzurro
tra quelli più
indebitati a
livello europeo.
V
Nell’hotel di Kazan dove il Barcellona ha visto
Inter-Dinamo Kiev dopo aver pareggiato 1-1 contro
il Rubin, Zlatan Ibrahimovic probabilmente ha
scaldato solo la temperatura corporea, dopo il gelo
patito in campo: in realtà, al colpo doppio
Milito-Sneijder, deve aver sentito un (altro) gran
brivido freddo. Non serviva essere un grande
esperto di numeri per fare due calcoli al volo: ora
l’Inter, vincendo al Camp Nou il 24 novembre in
contemporanea con un successo del Rubin sulla
Dinamo, può gettare il Barça nel baratro di
un’eliminazione dalla Champions. Fa impressione
ma è così. Può succedere anche il contrario, ovvio,
ma certi tarli rodono in automatico. E qualcuno, nei
suoi tre anni a Milano, allo svedese avrà
raccontato di sicuro la storia di quell’attaccante —
si chiama Bobo Vieri — che digiunò per sei anni con
l’Inter e iniziò a vederla vincere da lontano, dopo
averle detto addio. Ibra con l’Inter ha vinto, e non
poco, però mai quella Champions League in nome
della quale l’ha lasciata...
SCUDETTO + COPPA:
CI CREDE IL 28%
Quel video di Deki Intanto, ieri
su Internet girava un video che
riprendeva Stankovic inun dia-
logo a distanza poco amichevo-
le con i tifosi della Dinamo. Pe-
ricolo di squalifica? Per ora
l’Uefa non ha aperto inchieste,
e obiettivamente le immagini
non sembrano mostrare gesti
particolarmente sconvenienti.
Ieri rodaggio di 45 minuti in
Primavera (contro il Pizzighet-
tone) per Marko Arnautovic.
C’è entusiasmo online
dopo Kiev. Ma solo per il
28,3% dei lettori di
Gazzetta.it l’Inter può fare
l’accoppiata Champions-
scudetto. Un 50% si divide
in chi crede che vincerà lo
scudetto ma in Europa si
fermerà prima delle
semifinali (28,1) o entrerà
al massimo tra le prime 4.
Davanti alla tv Ha esultato da-
vanti alla tv Massimo Moratti,
poi ha voluto comunicare diret-
tamente con Kiev, attraverso
l’a.d. Paolillo. «Entusiasmanti
gli ultimi minuti—dice il presi-
dente—, non avremmomerita-
to di perdere con quel secondo
a.e.
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Moratti
«Ora si può
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
R 3
Grande Inter
y
S
COSÌ MOU
CAMBIA
E VINCE
LA MANO DI JOSE’
Questi le
sostituzioni
decisive di
Mourinho.
In due mosse
ha ribaltato
Inter e risultato
Mou
Cambia,
PARMA
Balotelli per
Motta: da 0-0 a
2-0
aggiusta
e trionfa
CAGLIARI
Balotelli per
Santon: da 0-1
a 2-1
UDINESE
Suazo per
Muntari: da 1-1
a 2-1
Dal 1' p.t. 4-3-1-2
Al via con il rombo classico
D. KIEV
Suazo per
Muntari: da 1-2
a 2-2
Mourinho affronta la Dinamo Kiev
con l’Inter «base»: Sneijder vertice
alto del rombo e coppia Eto’o-Milito
LIVORNO
Eto’o per Khrin:
da 0-0 a 2-0.
Per la sesta volta mosse decisive
A Kiev dal 4-2-3-1 al folle 2-4-3-1
D. KIEV
Balotelli per
Chivu, Motta
per Cambiasso
e Muntari per
Samuel: da 0-1
a 2-1
José Mourinho, 46 anni, seconda stagione sulla panchina dell’Inter IMAGE SPORT
NICOLA CECERE
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
che non le era riuscito nella pri-
ma parte.
s
sorsa mentale, o di cuore, come
l’ha definita il tecnico, ci sono pe-
rò la bontà della rosa e la capaci-
tà dell’allenatore di sfruttare ta-
le abbondanza. Quindimerito al-
la società, che ha migliorato l’at-
trezzatura di bordo e sottolinea-
tura doverosa dell’abilità del co-
mandante. Che si è ribellato con
coraggio a un naufragio che pa-
reva ineluttabile.
2
L’arma Balotelli La serie di scel-
te coraggiose premiate poi dai
tre punti comincia col Parma
(Balotelli per Motta), trova un
primo ribaltamento a Cagliari
(0-1 nel primo tempo poi den-
tro ancora Balotelli per Santon
e con le tre punte arriva la dop-
pietta di Milito) e prosegue con
minori rischi difensivi in occa-
sione dei successi sull’Udinese
(Suazo per Muntari, gol decisi-
vo di Sneijder al 93’...), Livorno
(Eto’o per Khrin dopo uno scial-
bo 0-0, Milito e Maicon a segno
nella ripresa) e pure nel pari del-
l’andata contro gli ucraini (Sua-
zo per Muntari). Bé, il Mago
Mou ce l’ha fatta un’altra volta,
nell’occasione più importante.
CARLETTO
EL’AMICO
MILANO d Al di là delle modalità
da infarto, che poi però sono
quelle che rendono l’impresa
esaltante e infine memorabile,
la rimonta dell’Inter a Kiev non è
stato un colpo di fortuna. Enem-
meno un colpo isolato. Già lo
scorso anno José Mourinho si
era segnalato per la temerarietà
mostrata in determinate situa-
zioni nelle quali aveva allestito
un 4-2-4 da assalto alla baionet-
ta. Non sempre con successo pe-
rò, al punto che la critica si chie-
deva: «Beh dov’è questo genio?
Quando perde mette gli attac-
canti e quando vince si chiude:
tutto qui?».Ma la Champions di-
mostra che la fama di stratega
che ha preceduto il portoghese
in Italia non era usurpata: è un
tecnico che sa dove e quando
mettere mano alla sua creatura.
Inquesta stagione le suemanipo-
lazioni hanno avuto quasi sem-
pre successo, così che l’Inter nel
secondo tempo ha ottenuto ciò
Dentro Balotelli e Motta
LE RIMONTE INTER
DAL K.O. ALLA VITTORIA
Prima rivoluzione all’intervallo:
Zanetti scala in difesa, la diga
Stankovic-Motta e in tre dietro Milito
La rimonta di mercoledì sera a
Kiev — in 4’ dalla possibile
sconfitta alla vittoria per 2-1 —
è la seconda di questa
stagione per l’Inter: identica
scansione di risultato si era
avuta a Cagliari, lo scorso 20
settembre, con i rossoblù in
vantaggio grazie a Jeda e poi
rimontati da una doppietta di
Milito. In altre due occasioni,
entrambe di Champions, l’Inter
è andata sotto ed è riuscita a
ribaltare solo parzialmente la
situazione: il 29 settembre a
Kazan contro il Rubin (gol di
Dominguez e 1-1 di Stankovic)
e il 20 ottobre, in casa contro
la Dinamo Kiev (rete di
Mikhalik, pari di Stankovic, 1-2
per un autogol di Lucio e
definitivo 2-2 di Samuel).
Ancelotti su
Mourinho: «Di
lui penso quello
che pensano
in Italia e cioè
che è un grande
allenatore. Poi
qui al Chelsea
viene
ricordato con
grande affetto.
Una possibile
amicizia fra noi?
Chissà, le vie
del Signore
sono infinite»
V
La folle logica Perciò negli ulti-
mi 11’ ecco Muntari in aggiunta
a Maicon sulle fasce, Stankovic
e Thiago Motta a cucire il gioco
più Balotelli-Sneijder-Eto’o-Mi-
lito, cioè il poker calato già al
rientro dagli spogliatoi, quando
l’allenatore ha cambiato il mo-
dulo in un più aggressivo
4-2-3-1, appunto. Ma è questo
strabiliante 2-4-3-1 del finale
che resterà nella mente del po-
polo nerazzurro come il più feli-
ce azzardo della carriera del por-
toghese. Eppure questa follia
da disperati contiene un filo lo-
gico: «siamo più bravi, se conti-
nuo ad aggiungere qualità pos-
so farcela».
Epilogo giusto Successo arrivato
in extremis, okay, ma è un epilo-
go giusto esaminando quel se-
condo tempo di totale dominio .
Se l’Inter si è impossessata della
partita lo si deve anche al fattore
caratteriale. Accanto a questa ri-
Dal 34’ s.t. 2-4-3-1
Arrembaggio con Muntari
La Dinamo spalle al muro: Maicon e
Muntari laterali «alti», compiti
difensivi solo per Lucio e Zanetti
Dal 1' s.t. 4-2-3-1
178403466.093.png 178403466.094.png 178403466.095.png 178403466.096.png 178403466.097.png 178403466.098.png 178403466.099.png 178403466.100.png 178403466.101.png 178403466.102.png 178403466.103.png 178403466.104.png 178403466.105.png 178403466.106.png 178403466.107.png 178403466.108.png 178403466.109.png 178403466.110.png 178403466.111.png 178403466.112.png 178403466.113.png 178403466.114.png 178403466.116.png 178403466.117.png 178403466.118.png 178403466.119.png 178403466.120.png 178403466.121.png 178403466.122.png 178403466.123.png 178403466.124.png 178403466.125.png 178403466.127.png 178403466.128.png 178403466.129.png 178403466.130.png 178403466.131.png 178403466.132.png 178403466.133.png 178403466.134.png 178403466.135.png 178403466.136.png 178403466.138.png 178403466.139.png 178403466.140.png 178403466.141.png 178403466.142.png 178403466.143.png 178403466.144.png 178403466.145.png 178403466.146.png 178403466.147.png 178403466.149.png 178403466.150.png 178403466.151.png 178403466.152.png 178403466.153.png 178403466.154.png 178403466.155.png 178403466.156.png 178403466.157.png 178403466.158.png
R 4
VENERDÌ 6 NOVEMBRE 2009
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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VENERDÌ 6 NOVEMBRE 2009
LA GAZZETTA DELLO SPORT
R 5
PRIMO PIANO
«Coppa+scudetto? Sì»
Abbiamo chiesto a
cinque esperti un
parere sulla
prestazione dell’Inter
a Kiev e sulle
prospettive dei
nerazzurri in
Champions League:
mancano due gare
alla fine del girone
Demetrio Albertini, 38
anni, ex di Milan e
Barça, è vicepresidente
della Federcalcio
Evaristo Beccalossi, 53
anni, è stato calciatore
dell’Inter e ora è un
opinionista televisivo
Pierluigi Casiraghi,
40 anni, è il commissario
tecnico della
Nazionale Under 21
Fulvio Collovati, 52 anni,
ex calciatore campione
del mondo ’82, è oggi
opinionista televisivo
Carlo Mazzone, 72 anni,
non allena da tre
stagioni
dopo 38 anni di carriera
1
E’ normale che quella di
Kiev possa far pensare
alla gara della svolta in
Europa, ma anche in
Champions serve
continuità. La partita
più difficile è sempre la
prossima, non solo
perché l’avversario si
chiama Barcellona. Il
girone dei nerazzurri
infatti rimane in bilico e
non si può sbagliare.
Quella con la Dinamo
Kiev può essere la gara
della svolta in Europa
perché la squadra si è
ribellata alla sfortuna,
non ha mai perso la
testa e ci ha creduto
sino in fondo. Con la
mente sgombra potrà
emergere il grande
valore tecnico della
rosa a disposizione di
Mourinho.
Più che di svolta
psicologica, parlerei di
svolta di classifica. Però
ribaltare una gara così
importante negli ultimi
10 minuti e dopo tutte
quelle palle gol
sprecate dà una carica
enorme. Ora l’Inter può
anche permettersi di
perdere a Barcellona
senza compromettere la
qualificazione
Quello di Kiev è un
successo che dà fiducia,
ma è arrivato in modo
rocambolesco negli
ultimi minuti e non
credo sia la svolta.
Tutto cambia quando
non hai nulla da
perdere. Non si può
ancora sapere se i
nerazzurri potranno
esprimersi a questi
livelli con continuità.
Credo che a Kiev l’Inter
si sia tolta il complesso
di Coppa. I giocatori
sono grandi e grossi,
ma a volte la testa può
essere condizionata. Ho
visto la determinazione
feroce della grande
squadra. Quando devi
vincere a tutti i costi e i
minuti passano invano
non è mai facile non
perdere la testa.
Quella di mercoledì a
Kiev è stata la partita
della svolta in chiave
europea? Dopo otto
gare senza vittorie,
l’Inter si è finalmente
sbloccata e può
affrontare più
tranquillamente la
trasferta di Barcellona?
2
Tecnicamente, Chelsea
e Barcellona hanno
qualcosa in più, ma
l’Inter è lì. La doppietta
dipenderà anche dallo
stato di forma a marzo.
Un eventuale ampio
margine in campionato
non è detto sia un
vantaggio. Stare sulla
corda aiuta ad arrivare
al meglio alle gare di
Champions League.
Se tutti stanno bene,
l’Inter può giocarsela
con tutte. Poi per fare la
doppietta campionato e
Champions servono
tanti fattori. Diciamo
che vincere lo scudetto
e arrivare tra le prime
quattro in Coppa
sarebbe già un grande
risultato. Arrivare a
marzo con un buon
vantaggio sarà decisivo.
Soprattutto
considerando che le big
europee stanno
incontrando qualche
problema e che c’è un
certo livellamento,
l’Inter vale le migliori.
Doppietta? In
campionato sono messi
bene, ora devono
qualificarsi agli ottavi e
poi dosare bene le forze
nei mesi invernali.
Credo che solo dopo la
sfida con il Barcellona
capiremo se l’Inter può
andare sino in fondo
anche in Champions. Se
vince anche in Spagna,
allora cambia tutto. Il
vantaggio in
campionato? Credo
conti poco, in Italia i
nerazzurri possono
giocare anche con la
seconda squadra.
Questa Inter può
competere con tutti. E’
una squadra molto
organizzata, quest’anno
ha imparato a giocare
palla a terra e in modo
pure efficace. Chiaro che
il vantaggio in
campionato potrà
incidere, ma quello c’era
pure nelle scorse
stagioni. Eppure
sappiamo com’è andata.
I nerazzurri hanno i
mezzi tecnici e
atletici per puntare
alla storica
accoppiata scudetto
e Champions League?
Quanto conterà
arrivare a marzo con
un buon vantaggio in
campionato?
Gazzetta.it
LA RICORRENZA
AngeloMoratti
Un secolo pieno
di Inter e vittorie
MILANO d Il 5 novembre 1909 a
Somma Lombardo nasceva An-
geloMoratti, (spentosi a Viareg-
gio il 12 agosto 1981). Un seco-
lo dopo la famiglia e tutti gli in-
teristi lo ricordano con immuta-
to affetto, con immutata stima,
con immutata riconoscenza. Fu
lui a dare la dimensione mon-
diale all’Internazionale del cal-
cio nata per volere dei soci usci-
ti dal Milan. Sotto la sua gestio-
ne sono arrivati i trionfi di
un’epopea esaltante, quella del
Mago Herrera, di Allodi e della
filastrocca Sarti, Burgnich, Fac-
chetti, Bedin, Guarneri, Picchi,
Jair, Domenghini, Mazzola,
Suarez, Corso, (più Tagnin, Mi-
lani, Peirò e altri campioni).
(tricolore al Bologna) e l’ inci-
dente di Mantova del 1967 che
scombussolò la squadra nella
successiva finale col Celtic. Il
commendatore si fece da parte
cedendo la società a Fraizzoli.
E’ toccato al secondo erede ma-
schio,Massimo, riprendere il fi-
lo del discorso interrottosi ne-
gli anni di piombo, con gli im-
prenditori che preferivano il
bassoprofilo. Domenica il capo-
stipite sarà ricordato prima di
Inter-Roma, Massimo ha già
ringraziato la squadra per il suc-
cesso di Kiev. Dedicato al papà.
ni.ce.
Con Erminia Angelo Moratti,
spinto anche dallamoglie Ermi-
nia, prende l’Inter il 28 maggio
1955. Ha 46 anni e il suo impe-
ro petrolifero è già solido. Quin-
di può dedicarsi alla passione
sportiva. Impiega sette stagioni
per approdare allo scudetto,
poi sfonda in Europa con due
Coppe dei Campioni e due cop-
pe Intercontinentali. Avrebbe
vinto di più senza quello strano
spareggio di Roma del 1964
Il capostipite della famiglia nerazzurra
verrà ricordato domenica a San Siro
Angelo Moratti era nato il 5-11-1909
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1.70 3.40 5.00
LAZIO - MILAN
3.30 3.10 2.20
PARMA - CHIEVO
2.00 3.10 3.85
UDINESE - FIORENTINA
2.45 3.00 2.95
INTER - ROMA
1.67 3.45 5.25
Le quote potrebbero subire variazioni.
LUCA TAIDELLI
Un gol subito nella prima parte
del match per la terza gara con-
secutiva. Un piede nel baratro
per 86minuti, con il rischioche
quella Coppa Campioni che
manca da 45 anni diventasse
unachimera anchequestavol-
ta, ma già a novembre e non in
primavera. Uno stadio contro
che sognava l’impresa aggrap-
pato a quello Shevchenko che
aveva perdonato nel 2-2 di
San Siro, ma che quando vede
nerazzurro si scatena sem-
pre. Eppure l’Inter non si è mai
arresa e ha trovato i guizzi vin-
centi proprio quando ormai
sembrava tutto perduto, mal-
gradoun secondo tempo all’ar-
rembaggio. L’entusiasmo ora
è alle stelle, ma la qualificazio-
ne agli ottavi è ancora tutta da
conquistare e non può bastare
aver interrotto una striscia di
otto partite consecutive in Eu-
ropa per pensare che il più sia
fatto. Serve anche in Coppa la
continuità vista negli ultimi an-
ni in campionato. I cinque
esperti che abbiamo interpella-
tononnascondono l’importan-
za della vittoria sulla Dinamo e
credono che l’Inter possa ten-
tare la mitica doppietta. Ma
molto dirà la prossima sfida
contro il Barcellona campione
in carica.
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