En Passant Chess Magazine No. 103-104, 2006-09 (Italian).pdf

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Sped. in abb. postale 70% Filiale di Torino - Anno XVIII - Nº 4-5/06 - Autorizzazione del Tribunale di Torino n° 4118 del 25 novembre 1989 - Redazione: Sst v. Goito 13, tel 011657072
Fax 01119707807 - www.scacchisticatorinese.it - E.mail:info@scacchisticatorinese.it - Tipografia: Artale snc, via Reiss Romoli 261 To - Direttore responsabile Michele Cordara
BIMESTRALE
DELLA SOCIETÀ
SCACCHISTICA
TORINESE
Nº 103/104
LUGLIO/SETTEMBRE 2006
in questo numero
La Sst e i ragazzi delle scuole
IL MESTIERE DI GIOVANE PROMESSA
di Michele Cordara
pag. 3
Lo stage estivo in Val Chisone
PRACATINAT FRA CALCIO E SCACCHI
di Enrico Pepino
pag. 4
DALLA TEORIA ALLA PRATICA
pag. 6
Brillanti prestazioni dei piemontesi
BUONE NOTIZIE DA CORTINA E SAN MARINO
di Marco Venturino e Marco Ubezio
pag. 7
DELUSIONI A SQUADRE
pag. 9
IL PROGRAMMA DELLA SST
pag. 10
L’ occasione mancata
DELIRIO DI ONNIPOTENZA
di Massimo Settis
pag. 12
Misho Cebalo commenta le Olimpiadi
VLADIMIR KRAMNIK ALL’ATTACCO
di Misho Cebalo
pag. 14
DALLA REGIONE
pag. 16
Il campione del mondo “alternativo” Vladimir Kramnik
alla scacchiera durante le Olimpiadi torinesi. A pag. 14
una sua brillante vittoria commentata da Misho
Cebalo.
EN PASSANT/PIEMONTE
Rinasce il Festival alessandrino
Otto secoli di scacchi
Va lle Mosso resta in A1
Ve rcelli senza Vip
Cuneesi in Toscana
Il prof. di Novara alle finali nazionali
pag. 18
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La Sst e i ragazzi delle scuole
centrale.
Ma non è così semplice ed automatico: biso-
gna superare un test di ammissione e solo se
questa valutazione è andata bene si è ammessi
di diritto al “Preagonistico 1”.
Questo primo corso serve a mettere i ragazzi
di fronte alla realtà degli scacchi: divertimento
ma anche impegno e studio. Senza questi due
requisiti, uniti al talento ovviamente, i campio-
nati italiani e poi gli europei e poi i mondiali ri-
marranno sempre e solo un sogno.
Al termine dell’anno di lavoro al “Preagoni-
stico 1” i più meritevoli possono passare al
Preagonistico 2.
Qui si vedono già i possibili campioncini
della Scacchistica di domani.
Ma la strada è ancora lunga: divertente e
ricca di soddisfazioni per tutti, ma lunga. Infat-
ti solo alla fine del Preagonistico 2 si passa alla
tanto sospirata “Agonistica Juniores”, la sezio-
ne giovanile della Sst che raccoglie le giovani
promesse e attraverso mirate sessioni di alle-
namento (nella foto sotto i partecipanti allo sta-
ge tenuto alla Sst dal Grande Maestro croato
Misho Cebalo) e studio cerca di portarle fuori
dalla “aurea mediocritas”.
Tra questi ragazzi si scelgono i giocatori per
i campionati italiani a squadre giovanili e asso-
luti e i partecipanti agli scambi internazionali.
La Scacchistica ha relazioni ottime con molti
organizzatori esteri: una su tutte Cannes in
Francia. Ma quest’anno abbiamo dovuto rinun-
ciare, causa i tempi stretti per l’adesione, ad
un invito pervenutoci addirittura dal circolo di
Mosca.
Il mestiere
di giovane
promessa
Come quasi tutti ormai sanno la Scacchisti-
ca si sta dedicando con molta cura all’attività
giovanile. Nonostante l’attività nelle scuole ven-
ga portata avanti fin dal 1982, solo in questi
ultimi anni abbiamo avuto la forza, grazie so-
prattutto all’impulso che hanno dato le Olim-
piadi da noi organizzate e ai conseguenti finan-
ziamenti ottenuti, di impostare un programma
serio e speriamo efficace per riuscire a riporta-
re i giovani torinesi ai livelli nazionali e inter-
nazionali a cui eravamo abituati.
Infatti il progetto speciale “Le scuole dell’ob-
bligo verso le Olimpiadi scacchistiche” impo-
stato nel 2004 e terminato nel 2006 continuerà
per i prossimi tre anni grazie al nuovo proto-
collo d’intesa che sarà siglato a settembre tra
la Sst e l’Assessorato al Sistema Educativo del-
la Città e che crediamo sarà ancora sostenuto
e rafforzato dall’intervento della Compagnia di
San Paolo.
Si tratterà di un progetto che partendo dalla
forte base partecipativa (sono circa 300 que-
st’anno i ragazzi iscritti ai corsi e alla Sst) e da-
gli innegabili risultati ottenuti cercherà di uni-
re lo sviluppo dell’insegnamento nelle scuole -
ribadito anche dal nostro primo cittadino alla
cerimonia d’apertura delle Olimpiadi - alla ne-
cessità di avere anche un movimento agonisti-
co all’altezza. Saranno proposti corsi, stages,
tornei, scambi internazionali: una nuova scom-
messa che dopo il successo delle Olimpiadi ci
trova pronti, caricati e soprattutto ascoltati dai
nostri interlocutori con un orecchio più attento
di prima.
Ma ecco in breve come è organizzata la no-
stra sezione giovanile e cosa ci proponiamo di
fare nei prossimi tre anni.
Oggi come oggi i ragazzi possono imparare i
primi rudimenti addirittura non uscendo dal
proprio quartiere poiché almeno una scuola di
ogni Circoscrizione collabora con noi nell’alle-
stimento di un nostro corso annuale di 1° livel-
lo (e in alcune anche di 2° livello). A volte le
scuole che ospitano un corso annuale di base
sono anche più di una per Circoscrizione.
Alla fine di ogni anno scolastico, poi, gli
istruttori di base insieme ai referenti scolastici
segnalano chi è meritevole di fare il grande
salto e passare ai corsi organizzati nella sede
Ma come si passa dal Preagonistico 1 al
Preagonistico 2 e quindi all’Agonistica Junio-
res?
E’ semplice! La meritocrazia, una volta tan-
to, la fa da padrona.
Attraverso i risultati nei tornei, la dedizione
ai corsi l’attitudine specifica si dimostra ai due
istruttori di riferimento, Enrico Pepino ed Enri-
co Faraoni, di essere bravi e soprattutto in gra-
do di rappresentare la Scacchistica Torinese al
meglio.
Michele Cordara
en passant - 3
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Lo stage estivo in Val Chisone
Pracatinat
fra calcio
e scacchi
Anche quest’anno, il consueto appuntamento
con lo stage giovanile di Pracatinat ha riscosso
un grande successo. Eppure le premesse non
erano delle migliori, visto che le Olimpiadi hanno
ridotto inevitabilmente i tempi di organizzazione;
inoltre la data concessa dal Comune di Torino
(17-22 giugno) coincideva per molti ragazzi con
gli esami di terza media.
Nonostante ciò ben 24 ragazzi hanno entusia-
sticamente aderito all’iniziativa della Sst.
La struttura di Pracatinat si trova a vicino a
Finestrelle, a circa 1800 m di quota; è una strut-
tura comunale, gestita accuratamente da una
cooperativa di giovani molto esperti e motivati
(vocazioni assolutamente necessarie quando si
ha a che fare con più di 200 bambini contempo-
raneamente…). Arrivati a Finestrelle si imbocca
una stradina stretta e tortuosa che porta in ci-
ma; spesso è necessario un cambio di autobus
per percorrerla, ma questa volta si partiva da To-
rino con un pullman più piccolo, così da evitare
il lento e scomodo cambio a Finestrelle; in poco
più di un’ora l’afoso smog torinese lasciava spa-
zio alla fresca aria pura di montagna…
La spedizione scacchistica comprendeva: 3
istruttori (il sottoscritto, il rodato Fortino e l’im-
mancabile Ezio Perano) e 24 allievi (18 ragazzi e
6 ragazze), circa la metà dei quali bissava l’espe-
rienza del 2005. La sistemazione era al 1° piano
della struttura, con camere da 3 o 4 posti letto
per i ragazzi, mentre per gli istruttori vi erano
una doppia ed una singola (che di “comune” ac-
cordo prendeva il sottoscritto…).
La giornata tipo era organizzata nel seguente
modo:
sveglia alle 8,00 circa (tranne Fortino e Davi
che si alzavano un’ora prima per fare footing!),
colazione alle 8,30 e quindi lezione dalle 9,00 alle
11,00; poi l’immancabile partitella a calcio (la
struttura è dotata di un bel campetto in erbetta)
e quindi pranzo alle 12,00 (spesso senza doc-
cia…).
La mensa è di un livello accettabilissimo, ma
alcuni addetti sono inflessibili sulle porzioni, così
molti ragazzi per avere dei bis dovevano ricorrere
al solito espediente di rifare la coda dopo mezzo-
ra fingendo di essere appena arrivati (Fortino e
Davi, quelli del footing, erano dei veri maestri a
riguardo). Finito il pranzo si iniziava con il calcio-
balilla ed il ping-pong (il sottoscritto e pochi altri
preferivano la siesta) e quindi nuovamente a le-
zione dalle 15,00 alle 17,00. Adesso tutti si
aspetterebbero una tregua, invece c’era subito
da scegliere tra la solita partitina a calcio, pas-
seggiata nel bosco, ping-pong, pallavolo ed anche
qualche “lampo” a scacchi (il sottoscritto preferi-
va spesso la siesta-bis…), il tutto condito da ge-
lati, patatine e snack vari (per la gioia del free-
shop della struttura).
Cena alle 19,00 e quindi nuovamente tempo
libero fino alle 21,00, quando iniziava il torneo di
scacchi che si protraeva fino alle 23,00. Final-
mente tutti a letto e fine della faticosissima gior-
nata? Questo è quello che auspicavano gli istrut-
tori, ma i ragazzi non la pensavano esattamente
così... Per loro la giornata iniziava esattamente
alla parola magica “buonanotte”; il pigiamino in-
dossato ed i dentini lavati servivano solo a sviarci
dalla realtà delle loro intenzioni. All’interno delle
stanze si faceva di tutto: partite a Monopoli, Ri-
siko, Magic, scacchi, barzellette e risate a non fi-
nire, ed a poco servivano i nostri continui moniti.
4- en passant
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Foto ricordo da Pracatinat: in alto il gruppo dei partecipanti; in basso l’aula con i ragazzi del corso di base al la-
voro; nella pagina a fianco, la partitella mattutina e “pausa foto” per il gruppo di ragazzi del corso avanzato; nella
pagina seguente Enrico Pepino con Alberto Mennuti e Alessandro Davi.
Bilancio delle notti a Pracatinat: un cuscino
sfondato, una maniglia divelta ed un letto rotto (e
senza la pazienza e l’abnegazione di Ezio sarebbe
andata peggio…); niente di grave, intendiamoci,
ma l’anno scorso era andata meglio.
C’è stato anche un piccolo episodio a “luci
rosse”: la prima sera allo stesso piano ha allog-
giato anche una comitiva di pallavoliste under
16; durante il torneo serale, le “incaute” ragazze
hanno pensato bene di andare in giro per i corri-
doi esclusivamente in “tenuta da gara” (che come
è noto non prevede un castigato tailleur…), la-
sciando ben intravedere le loro lunghe leve (in
particolare una di loro aveva una maglietta gialla
ed il numero 10, si faceva chiamare Ronal-
dinha… e dispensava sorrisi carioca e numeri di
en passant - 5
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